Medardo Rosso: il territorio racconta il Museo che non c’è

A Barzio, via Baruffaldi 4, in Valsassina esiste un Museo che non si può visitare… è lì dal 1928 dedicato a Medardo Rosso, uno dei massimi esponenti europei della scultura impressionista, ma noi non lo possiamo vedere… almeno per ora.

fotografia Medardo Rosso
fotografia Medardo Rosso

La raccolta è ospitata presso l’ex Chiesa di San Giovanni Battista a Barzio. l’edificio sacro fu acquistato dal figlio Francesco nel 1900 e su consiglio dell’architetto Piero Portaluppi fu trasformato a partire dal 1928 nel Museo Medardo. La racconta comprende pezzi originali in bronzo (Gli innamorati sotto il lampione 1883, Ritratto di Carlo Carabelli 1886, Bambino al seno 1889), cera (Il Vecchio 1883, La portinaia 1883, L’età d’oro 1886, Bambina che ride 1890, Petit Rieuse 1891, Bambino ebreo 1892, Bambino alle cucine economiche 1892, Femme a la voilette 1895, Bookmaker 1893, Uomo che legge 1893) gesso patinato (Il Birichino 1883, La Ruffiana 1883, Carne altrui 1883, Bambino al sole 1892, Ecce Puer 1906) e non (Bambino malato 1889, Ritratto di Monsieur Rouart 1896, Conversazione in giardino 1896, Madame Noblet 1896) oltre a trentotto disegni, fotografie e strumenti di lavoro di Medardo Rosso. Le opere qui conservate costituiscono la più vasta collezione del massimo scultore italiano dell’Ottocento i cui lavori sono esposti nei più prestigiosi musei di tutto il mondo.

 

Non è facilmente spiegabile la complessità di un autore come Medardo Rosso: scultore formidabile, originale nella scelta dei materiali, instancabile sperimentatore della scultura come della fotografia, vicino all’esperienza della Scapigliatura milanese, impressionista a Parigi, amico-rivale di Rodin.

Ciò che oggi possiamo vedere dopo le sperimentazioni del ‘900 è l’assoluta capacità di precorrere i tempi. Medardo Rosso segna una frattura profonda con la tradizione e spalanca le porte al Novecento: l’azzardo della materia, il lavoro sui vuoti, la scultura come ambiente, l’eliminazione del basamento, la visione a partire da un unico punto di vista…poi il silenzio e tutto il suo mondo creativo raccolto per volontà del figlio in un Museo-atelier a Barzio in Valsassina, luogo di villeggiatura della famiglia Rosso, oggi non visitabile….e allora la memoria corre alla Femme à la voilette, un’apparizione dal buio, una figura che sembra emergere dalla cera come una visione… non si può non pensare ad un fotogramma filmico, ma l’opera è del 1895, anno nel quale esordivano con la loro celebre proiezione proprio i Fratelli Lumière.

Medardo Rosso, Femme à la voilette, 1895
Medardo Rosso, Femme à la voilette, 1895

La poesia che la luce infonde sulle forme getta un ponte tra arte, fotografia e cinema che cercheremo di raccontare accostando i volti sconosciuti degli ultimi di Medardo Rosso con quelli degli attori non professionisti di Premana che hanno dato vita, nel lungometraggio “ Il Mattino sorge a est” del defista Stefano Tagliaferri e del direttore della fotografia Angelo Guarracino a un’antologia vivente del territorio. Buone impressioni… di viaggio!

Quinta A turistico