STORIA
La Chiesa dei Santi Materno e Lucia si trova nel quartiere di Pescarenico a Lecco. La Chiesa, ampiamente
ristrutturata, fu costruita nel 1576 da Hurtado de Mendoza, cavaliere di Sant’Jago, e affidata ai frati
francescani. Nel 1789 divenne caserma per le truppe francesi. Nel 1810 la Chiesa venne riadattata nella
facciata, attribuita a Giuseppe Bovara, e dedicata a San Materno, associato più tardi a Santa Lucia, in
omaggio al Manzoni.
MORTI
Nei pressi della struttura di culto si trova questo ossario del 1699, che contiene le ossa dei frati morti a
causa della peste del 1630.
STRUTTURA
L’edificio presenta la struttura tipica delle chiese francescane, caratterizzate da una semplice navata con
soffitto a capanna e arconi trasversi. La facciata è rappresentata da quattro lesene decorative con capitello
ionico e un frontone a timpano di impronta neoclassica. Posta centralmente sopra il portone principale si
trova una finestra bifora addizionata ad altre due semplici laterali. La cappella sulla sinistra riporta, sul lato
rivolto verso la chiesa, una lapide in memoria dei caduti nei due conflitti mondiali; funge da base per la
torre campanaria che venne edificata nel corso del Novecento andandosi ad aggiungere
al settecentesco campanile di foggia triangolare noto come Campaniletto recentemente ripristinato poiché danneggiato da un fulmine.
TELA DEI CRESPI
Sulla parte di destra possiamo osservare un dipinto molto importante di Giovanni Battista Crespi detto il
Cerano (1567/1632): raffigura la Trinità con i Santi Francesca e Gregorio in adorazione.
Un tempo il quadro costituiva la pala d’altare maggiore.
PRESEPE NAPOLETANO
La chiesa contiene una delle opere d’arte più singolari del Lecchese: nove teche di vetro contenenti
composizioni in cera policroma riferibili alla cultura napoletana del tardo Seicento, che rappresentano sette scene di vita di Cristo e della Vergine, oltre a due scene della vita dei Santi Francesco e Chiara
PERGAMENA
Il manoscritto conservato nella Sacrestia della chiesa di Pescarenico è uno degli oggetti più importanti che essa possiede. Su di esso, infatti, sono scritti tutti i nomi dei parroci che hanno guidato la parrocchia nei secoli passati. Guardando questi nomi, probabilmente Manzoni trovò ispirazione per alcuni dei personaggi del suo romanzo: vi troviamo infatti il nome di Ludovico e di Cristoforo.
CHIOSTRO
Il complesso presentava un chiostro che, in seguito alla soppressione, è stato completamente trasformato
in abitazioni perdendo le proprie caratteristiche architettoniche.
Adesso percorreremo la strada che fece Lucia la notte in cui venne qui a chiedere aiuto a Fra Cristoforo, che la fece poi scappare da Lecco con una barca. Per arrivare alla riva dovremo attraversare il borgo di
Pescarenico.