Varenna è un piccolo comune di circa 850 abitanti situato a metà della sponda orientale del lago di Como costruita su un promontorio roccioso e sovrastato da un monte chiamato Fopp in cui sulla cima troviamo la torre del noto castello di Vezio.
La storia di Varenna risale al 769, quando venne nominata come villaggio di pescatori, nell’epoca dei Comuni fu alleata a Milano e, per questo, nel 1126 venne distrutta dai comaschi. Il borgo accolse i fuggitivi provenienti dall’isola Comacina dopo che nel 1169 era stata devastata insieme al suo castello e le sue chiese.
Il quartiere dove si rifugiarono venne chiamato “Insula nova”, e successivamente il nome venne esteso all’intero borgo, che in poco tempo divenne uno dei più ricchi del lago.
Agli abitanti dell’isola si deve l’introduzione del rito patriarchino che è stato celebrato nelle chiese di Varenna fino al momento in cui c’è stato il passaggio al rito romano su richiesta del vescovo di Como. Ancora oggi ogni anno si celebra l’esodo dei comacini e l’accoglienza dei varennesi, il sabato e la domenica della settimana in cui cade il 24 giugno, “festa di San Giovanni”. Il lago viene illuminato a giorno con migliaia di lumaghitt, lumini galleggianti abbandonati sulle acque, come a ricordare le anime derelitte che navigarono da una sponda all’altra, scappando dalle proprie case in fiamme. Questa festività ha una risvolta consistente sul turismo.