La Lecco di Orlando Sora

In epoca romana, Lecco era probabilmente centro di un distretto militare per la difesa del lago dalle incursioni dei Reti. Nel territorio di Lecco, passava nel IV secolo una grande strada militare proveniente da Aquileia e Bergamo e diretta alle Alpi verso Como, altre due strade portavano a Como e a Milano. Tutto ruotava intorno a via Bovara e via Mascari e costituivano il Cardo e Decumano dell’insediamento romano e le piazze erano adibite allo scambio delle merci. Lecco è nata come presidio militare. Piazza XX Settembre era il luogo dell’esercitazioni militari, piazza Cermenati dello scambio delle merci e la città era cinta da mura, in epoca viscontea così come durante la dominazione spagnola la descrive nei “I Promessi Sposi” Alessandro Manzoni.
Nel 1800 la città si espande, le mura si abbattono, arriva la ferrovia. La città cresce: vengono costruite via Cavour, via Roma, piazza Garibaldi e i relativi edifici adibiti ad abitazioni e negozi, il salotto progettato dall’architetto Bovara per la nuova borghesia nata dalla rivoluzione industriale
Le attività di lavorazione del metallo in Valsassina risalgono a tempi lontanissimi, ma sarà la forza motrice proveniente dal Gerenzone, e degli altri torrenti che attraversano la città insieme alla ferrovia a far decollare l’industria lecchese a livello nazionale.
Dagli ultimi decenni del XIX secolo fino a dieci o vent’anni fa, la città si espande anche grazie alla costruzione di varie fabbriche e officine che hanno caratterizzato il paesaggio urbano lecchese per tutto il XX secolo, dalle filande prima alla minuteria meccanica poi lungo gli assi dei quartieri più periferici: Bonacina, Acquate, Caletto. Ma oggi chi potrebbe accompagnarci per le strade della città e aiutarci a ripercorre luoghi e momenti storici le cui tracce della memoria si fanno di giorno in giorno più deboli?

Abbiamo deciso di farci accompagnare in questa viaggio nella memoria di Lecco da un cittadino lecchese d’adozione: Orlando Sora. L’artista si è trasferito a vivere a Lecco nel 1931 perché impegnato in una serie di ritratti, ed ivi si stabilisce definitivamente con studio e abitazione in via Appiani una traversa di via Ghislanzoni, realizzando paesaggi e ritratti per le più importanti famiglie della città che lo apprezzeranno e sosterranno per tutta la sua vita…. Sora ci guiderà attraverso le sue opere in un itinerario inedito alla scoperta delle potenzialità di una città che forse è ancora tutta da costruire!


Classe Quinta B turistico
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