Nato il 18 febbraio 1903 a Fano (Pesaro). Autodidatta dell’arte, si dedica al disegno fin da bambino e, da adolescente, si avvicina alla pittura ispirandosi ai racconti dei reduci della Prima Guerra Mondiale, infiammato dai discorsi dei quali partecipa al moto insurrezionale di Gabriele d’Annunzio per la difesa del Carnaro nel 1920. Tornato a Fano alterna l’attività di boxeur, che poi abbandonerà, con la sua grande passione, la pittura, alla quale si dedicherà totalmente a partire dal 1927, sempre da autodidatta.
Nel 1927 infatti si trasferisce a Milano, espone per la prima volta a Milano, alla Galleria Micheli, dove viene notato dai giornali e da alcuni critici famosi che ne colgono i caratteri di autonomia e distinzione. Seguono numerose mostre a Milano e in Lombardia dove il giovane artista riceve gli apprezzamenti di Mario Sironi e Carlo Carrà.
E’ di quegli anni lo sviluppo di un tema quello delle Madri che lo accompagnerà per tutta la vita.
Nel 1931 l’artista si trasferisce a Lecco, perché impegnato in una serie di ritratti, ed ivi si stabilisce definitivamente con studio e abitazione in via Appiani una traversa di via Ghislanzoni, realizzando paesaggi e ritratti per le più importanti famiglie della città che lo apprezzeranno e sosterranno per tutta la sua vita.
Partecipa assiduamente a rassegne e mostre collettive nazionali ed internazionali, conseguendo premi e segnalazioni.
Dal 1951 si dedica all’affresco: il primo sarà quello per la chiesa del Caleotto a Lecco. seguiranno negli anni Sessanta e Settanta numerosi lavori per la committenza religiosa e pubblica, quali il ciclo nel Palazzo delle Poste e Telecomunicazioni di Lecco, quello su Papa Giovanni XXIII nel nuovo padiglione dell’Ospedale della città e il grande affresco per la volta del Teatro della Società a Lecco, la via crucis nella chiesetta dei Piani d’Erna oggi conservata nella chiesa di Acquate.
L’artista è morto a Lecco il 31 marzo 1981.